I filtri fotografici per obiettivi sono degli strumenti utilizzati in fotografia per creare effetti particolari in fase di scatto o riuscire a scattare in condizioni particolari. Il filtro fotografico viene montato sull’obiettivo e può essere di diverse tipologie di montaggio: a vite circolare ed a lastra.
I filtri ottici sono costruiti in diversi materiali che ne variano la qualità, ricorda che stai mettendo un ulteriore strato davanti al tuo obiettivo e questo può variare la qualità della tua immagine, possono essere costruiti in vetro ottico o in materie plastiche come resine, logicamente i filtri fotografici in vetro avranno una qualità maggiore rispetto a quelli in materie plastiche.
L‘utilizzo di filtri fotografici sulla macchina fotografica ha lo scopo di modificare l’immagine che si va a scattare o di cambiarne le condizioni di ripresa. Esistono in commercio diverse tipologie di filtri ottici in grado di offrire una vasta gamma di effetti, il miglior filtro fotografico per il tuo corredo dipenderà dalla fotografia che vuoi creare.
Tipi di filtri fotografici
Addentriamoci nella parte tecnica di questo mondo, iniziamo a parlare delle diverse tipologie di filtri fotografici professionali e all’uso che ne viene fatto in fotografia.
Filtri ND (Neutral Density)
I filtri fotografici ND sono quelli che vengono utilizzati per diminuire la luce in entrata nella fotocamera, sia essa reflex o meno, se ci si trova in condizioni di luce elevata e si vuole aumentare il tempo di esposizione o l’apertura di diaframma bisogna montare un filtro neutro che ti permetta di raggiungere i valori desiderati per effettuare lo scatto che hai in mente.
I filtri ND hanno diverse intensità di grigio neutro proprio per permettere l’utilizzo specifico nelle condizioni di luce in cui ci si trova, vanno da ND 2 fino a ND 1000 e possono essere anche sovrapposti fra loro per aumentare l’effetto oscurante. Il colore del filtro ND è grigio neutro proprio per evitare qualsiasi dominante di colore all’interno della fotografia. Esistono anche dei filtri ND variabili che permettono con un solo filtro di avere diversi livelli di densità, come spesso accade però il “tutto in uno” crea problemi sia in termini di qualità che di spiacevoli effetti come quello a croce che si manifesta per i filtri ND variabili di scarsa qualità, cioè la comparsa di una piccola croce al centro per i livelli più alti di densità.
Quando usare un filtro fotografico ND?
Partiamo dal valore che si vuole manipolare, se vogliamo aumentare l’apertura di diaframma solitamente stiamo scattando una fotografia di ritratto, macro o di animali, così da avere il soggetto nitido e lo sfondo sfocato. In questo caso i tempi devono rimanere veloci altrimenti il soggetto dell’immagine potrebbe venire mosso, ci possiamo affidare a filtri ND con valori medi o bassi, dipenderà dalle condizioni di luce, parliamo di un ND 2-4-8.
Se invece vogliamo aumentare i tempi di ripresa di solito ci troviamo di fronte ad una fotografia di paesaggio, magari per creare particolari effetti come le scie delle nuvole che si muovono o l’effetto seta delle cascate o ancora un lago perfettamente piatto che fa da specchio. Se ci si trova in pieno giorno aumentare i tempi di apertura può risultare impossibile, in questo caso ci viene in aiuto il filtro neutro, in queste situazioni io di solito utilizzo un filtro ND 1000, che mi permette di aumentare di 10 stop il tempo di ripresa. Con un filtro così oscurante si possono aumentare i tempi in modo da far scomparire il movimento dei bacini d’acqua e creare un effetto seta anche a mezzogiorno in piena estate.
Se vuoi invece sapere qual è il miglior filtro ND per te ho scritto un articolo comparando diversi prodotti, puoi leggerlo qui.
Sotto ti metto un esempio di una fotografia scattata con questo filtro per una foto di paesaggio.
I filtri Neutral Density più venduti
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Filtri digradanti
I filtri digradanti o graduati sono quelli che hanno una sfumatura al loro interno che va da una parte colorata e dall’altra neutra. Possono assumere diverse versioni e sono usati soprattutto per la fotografia di paesaggio, ad esempio i filtri digradanti colorati erano molto usati negli anni Ottanta. I filtri graduati colorati servono a dare una dominante di colore ad una sola parte della fotografia aggiungendo un effetto creativo.
A livello di fotografia professionale di paesaggio, il filtro digradante più usato è quello a densità neutra, anche detto GND (Graduated Neutral Density) o filtro ND graduato che serve per compensare diverse tonalità di luce all’interno della fotografia.
Quando si usa il filtro GND?
Il filtro graduato neutro viene usato ad esempio per fotografare paesaggi innevati o tramonti, nel primo caso la neve ha una luminosità molto più elevata del paesaggio intorno e senza GND bisognerà stare molto attenti a non bruciare le luci pur mostrando il resto del paesaggio oppure decidere di fare più esposizioni da unire successivamente in post-produzione. Usando invece un filtro digradante neutro si può posizionare la parte grigia nella parte bassa dove si trova la neve e diminuire così la luce riflessa da essa. Nel caso si voglia fotografare tramonti invece il problema è inverso, il cielo è molto luminoso e se si decide di esporre per mostrare i colori del tramonto si avrà il paesaggio scuro, in questo caso il filtro graduato neutro sarà posizionato con la parte più scura sul cielo così da diminuirne la luminosità e compensare la differenza di esposizione.
Filtri digradanti più venduti
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Filtro Polarizzatore
Il filtro polarizzatore viene usato per bloccare la luce non polarizzata, in parole povere serve a evitare il riflesso su superfici riflettenti o a rendere più terso un cielo togliendo la luce riflessa dal vapor acqueo.
Quando usarlo
Nella fotografia di paesaggio i filtri polarizzatori vengono usati per eliminare il riflesso da superfici riflettenti come laghi o mare, usando il polarizzatore si può mostrare il fondale evitando la luce riflessa in superficie. Un altro utilizzo che viene fatto del filtro polarizzatore per fotografare panorami è quella di eliminare la foschia nel cielo, creando così un cielo perfettamente contrastato fra nuvole e azzurro.
I filtri polarizzatori possono essere usati anche per eliminare i riflessi su vetrine dei negozi o vetri, mostrando quello che c’è al loro interno evitando le luci che si riflettono sul vetro.
Quando feci il corso di fotografia il mio insegnante mi diede anche un altro spunto per usare il filtro polarizzatore, se viene messo al contrario, invece di eliminare i riflessi li accentua creando un vero e proprio specchio. Personalmente non ho mai provato ma potresti tentare per dare un tocco in più alla tua fotografia.
La fotografia sotto l’ho scattata utilizzando un filtro polarizzatore.
Se vuoi una guida più dettagliata sui filtri polarizzatori puoi leggere: Filtro polarizzatore quando e come usarlo
Filtri polarizzatori più venduti
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Filtro Ultravioletto o Filtro UV
Il filtro UV serve a bloccare i raggi ultravioletti che entrano in fotocamera, soprattutto se ci si trova in zone in cui la loro presenza è molto forte come al mare o in montagna, la presenza eccessiva dei raggi UV può comportare dei colori sfalsati o l’aumento dell’effetto foschia. Questo filtro era usato soprattutto con le fotocamere analogiche poiché la pellicola soffriva in modo particolare della presenza dei raggi ultravioletti, in pratica mettere il filtro ultravioletto era come mettere un fattore di protezione dal sole alla fotocamera.
Oggi l’uso del filtro UV con il diffondersi delle fotocamere digitali è venuto meno poiché tale filtro può essere installato direttamente sul sensore, rimane il fatto che tale filtro riesce a dare una protezione alla lente del tuo obiettivo, cioè metterla al riparo da graffi, polvere o acqua senza dominanti di colore o particolari effetti. Se decidi di acquistare un filtro ultravioletto per proteggere il tuo obiettivo ti consiglio di acquistarlo di buona qualità in quanto la scarsità del vetro del filtro UV potrebbe influire sulla qualità delle tue fotografie.
I più venduti
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Filtro Skylight
Il filtro skylight è molto simile al filtro ultravioletto, serve ad eliminare dominanti di colore blu in particolari condizioni ed a eliminare la foschia, il suo colore è leggermente rosato.
Il filtro Skylight riscalda leggermente i colori, quindi è usato per la fotografia di ritratto per “scaldare” l’incarnato o nella fotografia di paesaggio, soprattutto quando il cielo è coperto, per rendere i toni meno freddi. L’intensità del filtro skylight viene indicato con le lettere dell’alfabeto dove A è il valore di dominante calda più leggero e B più forte. Sul filtro puoi trovare indicazioni come A1 o B1 proprio ad indicare tale intensità.
Anche questo filtro era molto usato nella fotografia analogica, oggi le dominanti di colore possono essere facilmente rimosse grazie all’utilizzo di software di post-produzione e il suo uso è venuto sempre meno, viene utilizzato soprattutto come protezione dell’obiettivo.
Filtri skylight più venduti
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Filtri per il bianco e nero
I filtri per il bianco e nero erano molto usati con le fotocamere a pellicola, in alcune condizioni le fotografie in bianco e nero possono dare delle tonalità di grigio molto simili tra loro per oggetti diversi presenti nella foto, come ad esempio il cielo e le nuvole, per ovviare a questo problema venivano usati dei filtri colorati che potessero far risaltare un determinato colore, in particolare il filtro di un certo colore lascerà passare la luce di quel colore mentre assorbirà la luce del colore complementare. Per farti capire se metto un filtro colorato giallo avrò dei gialli più chiari e dei blu e dei viola più scuri.
Con le fotocamere analogiche e la pellicola in bianco e nero era d’obbligo utilizzare i filtri colorati così da ottenere il bianco e nero finale che si voleva, oggi con le fotocamere digitali l’uso dei filtri colorati non è più indispensabile, personalmente fotografo in RAW e poi con un software di post- produzione sviluppo la mia foto in bianco e nero creando i contrasti che secondo me meglio rispondono alla mia visione fotografica. Scattare direttamente in bianco e nero in una fotocamera digitale significa far sì che il software che elabora il jpg decida per te come debba essere la tua foto, sì puoi usare dei filtri colorati per correggere il tiro ma non avrai il controllo completo sulla tua fotografia come in un file RAW, a questo punto sarebbe meglio scattare su pellicola in bianco e nero ed utilizzare i filtri, poiché personalmente ritengo che il bianco e nero su pellicola sia molto più bello di quello digitale.
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Filtri Fotografici Infrarosso
I filtri fotografici infrarossi servono per far passare solo la radiazione infrarossa creando degli effetti molto particolari a livello di colorazione. In passato vi erano delle pellicole che erano sensibili allo spettro infrarosso, di solito in bianco e nero, e con dei filtri infrarossi si potevano ottenere fotografie molto creative anche con soggetti banali. Il sensore delle fotocamere digitali permette di catturare in parte lo spettro infrarosso, quindi basta apporre un filtro fotografico infrarosso sull’obiettivo per ottenere una foto di questo genere.
I filtri infrarosso si dividono in tre categorie: fino a 600 nm, fino a 700 nm e fino a 900 nm a seconda della capacità del filtro di bloccare la luce.
Molto importante da sapere è che i filtri fotografici per la fotografia IR sono scuri e quindi una volta montati non permettono di inquadrare dal mirino poiché oscurano la scena, il mio consiglio è di mettere a fuoco ed inquadrare prima del montaggio del filtro per poi inserirlo successivamente, ricorda di togliere la messa a fuoco automatica prima di montare il filtro fotografico!
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Filtri soft-focus o flou
I filtri fotografici soft-focus o flou vengono usati soprattutto nella fotografia di ritratto con lo scopo di rendere i difetti della pelle meno visibili e dare un’atmosfera romantica alla figura ritratta. In termini tecnici i filtri flou sono formati da un vetro ottico trasparente con una superficie irregolare, in questo modo il filtro soft-focus devia in modo casuale i raggi luminosi creando un effetto sfocato nelle alte luci e nei riflessi. [Nota fuori contesto: non so se hai mai visto il telefilm Boris lì veniva citato come effetto smarmellato 😆 ]
La fotografia sotto l’ho realizzata con un filtro flou montato sull’obiettivo, come puoi vedere dà un’effetto un po’ romantico alla fotografia, questo tipo di effetto oggi non va più molto con l’avvento del digitale si cerca una nitidezza perfetta e sono cadute in disuso fotografie di questo genere.
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Tipologie di montaggio dei filtri fotografici
Finita la disamina dei diversi tipi di filtri passiamo a vedere quali sono le diverse possibilità di montaggio dei filtri, sotto questo punto di vista esistono due tipi di filtri:
- a vite circolare
- a lastra
Filtri a vite circolari
I filtri a vite circolare sono quelli di forma rotonda che possono essere avvitati direttamente sull’obiettivo, ogni obiettivo ha un diametro e quindi un filtro circolare può essere usato solo sugli obiettivi di quel diametro anche se in commercio esistono degli adattatori che servono a montare il filtro ottico anche su obiettivi di diverso diametro.
I filtri fotografici a vite sono molto comodi da trasportare e non richiedono particolari sistemi per essere inseriti sull’obiettivo, di contro possono essere utilizzati solo su di un obiettivo quindi se pensi di usare il polarizzatore, ad esempio, sia sul tele che sul grandangolo dovrai acquistarne due separati con diverso diametro.
Personalmente, utilizzando spesso in viaggio la mia fotocamera trovo più facile trasportare i filtri a vite, quindi di norma utilizzo questo tipo di filtri anche se vorrei acquistare dei filtri a lastra per poterli usare per la food photography, magari mi ricrederò ed inizierò ad usare solo quelli a lastra. 😀
Filtri a lastra
I filtri fotografici a lastra sono quelli che per essere montati richiedono l’uso di un holder cioè di un portafiltri che viene attaccato all’obiettivo e in cui viene inserita la lastra che rappresenta il filtro vero e proprio.
I filtri a lastra sono utilizzati di solito da fotografi professionisti, la qualità del vetro dei filtri a lastra è di solito maggiore rispetto a quelli circolari così come il loro prezzo, fra i marchi più importanti di filtri a lastra ci sono Lee, NiSi, Haida, mentre fra i marchi più economici ci sono i Cokin e gli Hitech; per acquistare quello che più fa al caso tuo per rapporto qualità-prezzo ti consiglio di leggere le varie recensioni che puoi trovare tranquillamente in rete.
Conclusioni
In questo articolo ti ho parlato di una vasta gamma di filtri fotografici, a questo punto ti stari chiedendo di quali hai veramente bisogno, io credo che in un corredo fotografico non possa mancare un filtro polarizzatore, un filtro GND e dei filtri neutri, questo logicamente per la fotografia di paesaggio ma ad esempio il polarizzatore può essere usato anche nella food photography per evitare le luci su superfici riflettenti come una bottiglia di vetro o un bicchiere. Anche un filtro UV può essere utile per proteggere il tuo obiettivo ed evitare di rovinarne la lente frontale.
Una convinzione personale è che se da un lato tanti filtri sono stati sostituiti grazie a software di post-produzione nell’era digitale, ci sono filtri fotografici che non possono essere sostituiti perché permettono di ottenere effetti di foto professionali e creative che non si riuscirebbero ad ottenere con lo sviluppo in camera chiara. Un esempio sono le lunghe esposizioni diurne per l’effetto seta dei corsi d’acqua, un effetto che trovo particolarmente bello e che solo un filtro ND ti garantisce di avere.
Spero di aver chiarito bene l’argomento filtri fotografici, se hai delle domande non esitare a contattarmi sarà lieta di risponderti.
Domande e risposte
Digradanti significato
I digradanti sono dei filtri, detti anche graduati perchè hanno la superficie formata da una sfumatura che va da una parte all’altra da neutra a colorata. Il filtro digradante più usato è il GND (Graduated Neutral Density) o filtro ND graduato che serve a compensare le contrapposizioni fra luce ed ombra che possono esserci fra cielo e terra.
A cosa servono i filtri fotografici?
I filtri fotografici servono a creare particolari effetti nella tua fotografia, ce ne sono alcuni che ti aiutano nel creare foto particolari come nel caso delle lunghe esposizioni in pieno giorno che richiedono l’utilizzo di filtri ND e ce ne sono altri che danno un vero e proprio tocco creativo come i filtri fotografici ad infrarosso.
Come usare i filtri fotografici?
L’utilizzo dei filtri fotografici dipende dallo scopo che vuoi raggiungere, in base alla tipologia di scatto che vuoi ottenere puoi scegliere il giusto filtro che ti permette di ottenerlo.
Esempio: se vuoi fare una fotografia di ritratto con una pelle levigata puoi usare il filtro soft-focus o flou mentre se vuoi avere un cielo terso in una fotografia di paesaggio usa il filtro polarizzatore.
Per scoprire i diversi filtri clicca qui.
Come montare filtri fotografici?
Il montaggio del filtro fotografico dipende dal filtro, esistono due differenti: filtri a vite circolari e filtri a lastra.
Per quanto riguarda i filtri circolari basterà avvitare il filtro sull’obiettivo.
Per i filtri a lastra si deve prima inserire l’holder (il portafiltri) sull’obiettivo e poi inserire la lastra (il filtro vero e proprio) nell’holder.
Come funzionano i filtri fotografici?
I filtri fotografici sono uno strato suppletivo che viene inserito davanti all’obiettivo, cambia per qualità e materiali di costruzione, possono essere in vetro ottico o in materie plastiche come resine.
Essendo uno strato che si appone davanti all’obiettivo la sua qualità determina la resa grafica finale, se metti un filtro di scarsa qualità la tua foto risulterà modificata in peggiorativo, magari perdendo di definizione o con una dominante di colore.
I filtri fotografici in vetro ottico sono quelli di qualità maggiore rispetto a quelli in materiale plastico, logicamente il prezzo varia a seconda delle qualità e il costo può cambiare in modo elevato fra un filtro ed un altro.
Si usano i filtri fotografici per cambiare la foto che si scatta o per modificarne le condizioni di ripresa. In commercio ci sono molti tipi di filtri ottici per creare differenti effetti, quindi il filtro che userai dipenderà dalla foto che vuoi ottenere.
Quando usare filtri fotografici?
L’uso del filtro fotografico dipenderà dalla foto finale che vuoi ottenere, molti dei filtri utilizzati nelle fotocamere analogiche, ad esempio, sono oggi riproducibili con dei software e se ne è perso l’utilizzo.
Ci sono invece dei filtri che sono indispensabili per creare particolari effetti, per esempio se vuoi creare un effetto seta su una cascata in pieno giorno senza l’uso di un filtro ND sarà impossibile ottenerla.
Quindi si usano i filtri fotografici quando vuoi ottenere un effetto particolare direttamente in camera.